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Andar per chiese

Programma visite alle chiese della Valpolicella 2013

Ritorna “Andar per chiese”, dedicata, quest’anno, alla visita delle Pievi della Valpolicella.

Sabato 16 marzo con la Pieve di San Martino di Negrar con ritrovo alle ore 14.30 sul sagrato della chiesa; dopo la visita si raggiunge, con i propri mezzi, la Pieve di Arbizzano.

Sabato 23 marzo visita alla Pieve di San Floriano, sempre con ritrovo alle 14.30 sul sagrato della chiesa.

Sabato 6 aprile sarà la volta della Pieve di San Giorgio Ingannapoltron sempre con ritrovo alle ore 14.30.

Le visite saranno condotte dallo studioso Pierpaolo Brugnoli, conoscitore profondo delle vicende storiche ed artistiche dei monumenti oggetto di visita.

dal giornale L’Arena

VALPOLICELLA. Si comincia con gli edifici di San Martino e Arbizzano

Sabato ritorna «Andar per chiese» e propone un percorso tra le pievi

giovedì 14 marzo 2013 PROVINCIA, pagina 36

Il patrimonio storico e artistico del territorio sta a cuore alla Pro loco diMarano di Valpolicella, che organizza ogni anno un programma di incontri a sfondo culturale. In questo mese c´è «Andar per chiese».
L´iniziativa é dedicata quest´anno alla visita delle pievi della Valpolicella, che sono state per secoli, dall´epoca comunale fino a qualche secolo dopo il Concilio di Trento, il fulcro della vita religiosa delle comunità rurali.
Questi luoghi conservano oltre che un importante valore storico anche una rilevanza artistica non indifferente. Si comincia sabato con la pieve di San Martino di Negrar con ritrovo alle 14.30 sul sagrato della chiesa. Al termine si raggiungerà la Pieve di Arbizzano, seconda tappa della giornata. Le altre visite in programma riguarderanno la Pieve di San Floriano (sabato 23 marzo) e la Pieve di San Giorgio Ingannapoltron (sabato 6 aprile). Le visite saranno condotte dallo studioso Pierpaolo Brugnoli, conoscitore profondo delle vicende storiche ed artistiche dei monumenti della zona e studioso appassionato della storia sociale e religiosa delle comunità locali.
«La pieve era l´istituzione che governava l´attività pastorale e il culto di territori molto vasti: nella pieve risiedevano il suo capo, l´arciprete, e i cappellani che lo assistevano e spesso c´era anche una scuola, un piccolo seminario. Tutti i fedeli erano tenuti a partecipare alle cerimonie più importanti dell´anno liturgico nella chiesa madre della pieve, che assume un prestigio devozionale molto speciale», dice il presidente della Pro loco Dario Degani. A.C.

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