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Torna l´appuntamento con «Raccontar marzo»

L’Arena   12 marzo 2012

Marano. Torna l´appuntamento con «Raccontar marzo», incontri tra cultura, musica e teatro

Serata dedicata ai canti della Grande Guerra
Il passato ritorna in Valpolicella. Marzo nella valle di Marano è ormai sinonimo di letteratura. Ritorna oggi alle 20.30, l´appuntamento con «Raccontar marzo», ciclo di tre incontri proposti dalla pro loco manarese per far conoscere testi e personaggi della cultura e della letteratura avvalendosi anche del supporto della musica o del teatro. La sede è quella della chiesa di Santa Maria Valverde di marano che si raggiunge dalla frazione di San Rocco, svoltando a sinistra all´ingresso del paese.

I tre incontri di quest´anno hanno temi molto diversi fra loro, ma ognuno occupa una speciale nicchia nella nostrana storia letteraria. Il primo è dedicato ai canti della Grande Guerra, che sappiamo tutti quanto abbiano contribuito a illuminare le molte facce di questo primo evento epico nazionale. Il secondo presenta l´opera di uno dei più straordinari poeti veronesi, Egidio Meneghetti, appartato di suo e quasi trascurato nelle ricorrenti riscoperte della cultura locale.
La terza serata presenta una lettura antologica di «Le città invisibili» di Italo Calvino, a 40 anni dalla sua pubblicazione, accompagnata dalle musiche composte da Marco Pasetto ed Enrico Breanza, ispirate al libro. «Gli Alpini hanno molto cantato negli anni della Grande Guerra», commenta Mauro Zoccante, direttore del coro polifonico di Monteforte. «Hanno cantato sulle tradotte, durante le marce di trasferimento e nelle retrovie. Hanno cantato la baldanza, la spavalderia e il loro giovanile ardore. Ma hanno altresì cantato, nei rifugi, nei covi e nelle trincee, il terrore e lo sgomento che attanaglia l´animo dei soldati in prima linea». Il progetto «Ta pum ta pum, la Grande Guerra nei canti degli Alpini» del «Polifonico Monteforte» propone in sequenza alcune delle più note canzoni degli alpini. Un´immaginaria narrazione (Paolo Cagnazzo voce recitante) si apre con la struggente lirica del forzato distacco dagli affetti domestici e termina con l´epica celebrazione della morte del capitano. G.R

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