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PURANO MANDA IN SCENA LA TRADIZIONE

L’Arena 30 maggio 2010

SI CHIUDONO OGGI LE SOLENNNI CELEBRAZIONI DEL   600° ANNIVERSARIO  CHARITA

Purano manda in scena la tradizionale festa, con la distribuzione del pane Domenica 30 Maggio

La suggestiva chiesa di San Giorgio di Purano Dall’anno2000, aPurano di Marano Valpolicella, si è ripresa la tradizione della “Charità”; le cui orgini sono spiegate nel testo pubblicato in pagina. Il Comune, allora rappresentato dal Sindaco Clementi, è stato ben lieto di farsi carico dell’onere ed ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, si è tornati a festeggiarela “Charitàche sia fata in pan”, con la distribuzione da parte del Sindaco di una pagnotta di pane a tutti i capofamiglia di Purano.
Quest’anno ricorre il 600° anno da quella disposizione. In tempi di crisi, economica , ma anche di valori, come in questi anni, sembra doveroso festeggiare solennemente l’evento.
I festeggiamenti sono iniziati venerdì 21 maggio, con una serata dedicata ai 600 anni della Charita, nel corso della quale è stato presentato l’annuario Storico della Valpolicella edito dal Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella, a cui hanno partecipato in qualità di relatori gli storici Prof. Pierpaolo e Andrea Brugnoli, il Prof. Viviani,la Prof.ssa Marianna Cipriani, l’Archeologo i Prof Saggioro, che ha curato gli scavi del castello di Federico della Scala, nella recente campagna di scavi.
La festa prosegue oggi, domenica 30 maggio, conla Santa Messaalle ore 10.00, seguita dalla processione lungo le stradine della contrada, accompagnata dagli spari dei “Tromboni di Santa Maria”.
Alle ore 11.30 si terrà l’inaugurazione della mostra ”Il ritrovamento del Tempio di Minerva e il Castello di Federico della Scala”, organizzata dalla Pro Loco di Marano.
Alle ore 12.15, dopo una breve introduzione storica a cura del Prof Andrea Brugnoli, si procederà alla elargizione della charita da parte del Sindaco Ing. Simone Venturini, con la chiamata dei capifamiglia, ai quali verrà consegnata una pagnotta di pane.
Alle 13.30 si svolgerà il pranzo comunitario di tutta la popolazione, Nel pomeriggio, poi, è programmata la visita guidata all’importante raccolta di attrezzi agricoli di Emilio Tommasi, sempre a cura della Pro Loco.

Alla sera, infine, cucina casalinga e musica per tutti.

L’EPIGRAFE È STATA INCISA NELLE PIETRA, SUL LATO NORD DELLA CHIESA DI SAN GIORGIO DI PURANO

Una Charita del 1410 d.C.

L’epigrafe in pietra che ha dato origine alla Festa del pane Sul lato nord della chiesetta dedicata a San Giorgio di Purano si trova una importante testimonianza epigrafica medioevale scritta in volgare:
Al nomo Deo sia manefesto a ciascauna persona che ser Inaldo quondam de Ser Bonefacio de Maran si’ ordena che ‘l volo che le se’ quarte de formento che paga i rexii de Francesschin de Berto de Maran sia dispense’ per una Charita’, che sia fata in pan e da’ per l’amor de Deo ho di’ de Saorio; e quando manchase i rexi de Franceschin, el chomune de Maran solicita a farla soprascrita Charita’ si’ fata – MCCCCX
La traduzione pressapoco recita così: “Nel nome di Dio sia manifesto ad ogni persona che si ordini, che voglio che le sei quarte di frumento che pagano gli eredi di Franceschino di Berto di Marano siano dispensate a Inaldo del fu Bonifacio per una carita che sia fata in pane e per l’amor dI Dio ogni giorno di San Giorgio, e quando mancassero gli eredi di Franceschino, il Comune di Marano e’ tenuto a fare la soprascritta carita’ – A. D. 1410
Si tratta della devoluzione di una “Charità” (elemosina) alla festa di San Giorgio “che sia fata in pan”, cioè in pane da elargire ai poveri, di un fitto di sei quarte di farina (circa42 kg) che gli eredi di tale Franceschino di Berto da Marano devono corrispondere ogni anno a Inaldo del fu Bonifacio da Marano e qualora mancassero gli eredi di Franceschino, il comune di Marano subentrerà a questo obbligo. Simili gesti o charitates, gesti dall’alto valore simbolico sono frequentissimi, non solo in Valpolicella; sopratutto i testamenti le prevedono, di solito però per un lasso limitato di tempo.
Due testamenti della stessa contrada di Purano nel medesimo anno 1410, stabiliscono charitates decennali di 2 e 3 minali di frumento da distribuire “inter pauperes Christi et omnes alie persone accipere volontes”. Il fatto che in questo caso si tratti di una decisione valida in perpetuo e che coinvolge il comune di Marano è forse (assieme ad evidenti motivi di prestigio) all’origine della determinazione di fissarla su pietra.

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