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Prognol

Dopo aver attraversato Valgatara e superato l’Agnela si arriva a Prognol. Senza accorgersene si è passati dal “comune” di Valgatara a quello di Marano, la famosa “lastra” (in pietra di Prun) inserita nella marogna (muro a secco) a sinistra della strada ne segna il confine. Un tempo esistevano due “comuni”, poi l’unificazione; ma per diverso tempo ed in parte anche oggi, la divisione rimane negli animi delle due comunità.
La frazione di Prognol, il nome stesso lo sottolinea, è sempre stata legata al “progno”.
L’importanza della contrada di Prognol (che già nel Duecento aveva un certo rilievo, tanto da essere definita villa ) è dovuta alla centralità sia viaria che idrografica: è da qui che parte il Dugal delle Fontane che aziona e regolarizza il funzionamento dei mulini di Marano e di Valgatara. Notizie sulle famiglie rurali e cittadine in essa residenti non sono tuttavia disponibili sino al Cinquecento. Nel 1589 la frazione ospita le case di un influente membro della comunità, Francesco Pontonari, e  di  un  facoltoso  cittadino  che  a  Marano ha investito una  considerevole parte delle sue sostanze,  il dottor Michele Capeto o Capetto (ASVr, AAC, reg. 313).La contrada ospita anche oggi diversi edifici di pregevole fattura, tutti almeno inizialmente costruiti in grossi ciotoli a secco di origine alluvionale in piena osservanza della tradizione locale. Alcuni di questi sono stati ampiamente rimaneggiati, altri risultano invece chiaramente leggibili nelle loro strutture.
Uno di questi presenta in particolare uno splendido portale di accesso; di un altro è ancora ben visibile, nonostante recenti restauri, la doppia fila di finestre a tutto sesto che ne formavano le logge. In uno di questi risiedeva per lunghi periodi, ancora alla metà del Seicento, Michele Capetto del fu Paolo dell’Isolo di Sopra che nella sua polizza d’estimo del1652 dichiara di possedere una possessione  nella v illa di Marano in contrà del  «Prognollo con casa da Patron e da lavorente e altra casetta qual serve per tenirvi le legne» di 50 campi di cui 42 arativi con vigne, prativi e pascolivi di cui 32 pagano decima. La fa lavorare «in casa» e gli rende annualmente 160 ducati di parte dominicale. Possiede inoltre un terzo della decima di Marano con una casa «per scritto della decima» che si aYtta per 28 30 ducati l’anno (ASVr,AEP, reg. 30, c. 461). [m.p.]
(tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999)

altitudine 220 metri s.m.

censimento 2001 – famiglie  nr.44
censimento 2001 – abitanti   nr.116

Casa Capetti ora Borghetti a Prognol di Marano di Valpolicella


Visualizzazione ingrandita della mappa

Da sempre le famiglie Rizzi hanno abitato a Prognol. Famosa la corte Rizzi detta dei Dedi.

Ravazzol

, una decina di case, poste alla sinistra di Prognol appena imboccata la valle. Nell’alto medioevo, il territorio rurale nell’Italia centro-settentrionale era organizzato per vici : con tale termine di diretta derivazione latina si definiva appunto un ‘villaggio, al quale fa capo un territorio rurale’. In questo documento si definisce vicus l’insediamento di Ravazzol, che era attestato già nell’anno 919 come …

Sant’Eustacchio

La chiesetta campestre di Sant’Eustachio in contrada Prognol avrebbe secondo Silvestri (SILVESTRI 19834, 129) origini romaniche: ipotesi che ci sentiamo, nonostante la mancanza di documenti scritti atti a sostenerla, pienamente di condividere dopo averne esaminato la struttura, espressione inconfondibile pur nelle  manomissioni di un’architettura romanica minore i cui esempi non mancano certo in Valpolicella (D’ARCAIS …

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